Fiumi e fiumi con persone grigie e strinate.
Come me.
Lasciate passare, respirare.
Allento un poco i cardini della mia corazza.
Mi infastidiscono oggi, stringono, pungono per il freddo.
Controllo le piastre ed inserisco più lana tra il ferro e la carne.
Freme la lama, incastrata nel fodero in cuoio grezzo.
Ha sete, tanta, ma non può.
Deve chetarsi.
Non puoi insegnare a nessuno il rispetto.
Ne mai potrà la forza, la violenza.
Solo il tempo.
E' periodo di festa.
Sono allegria e famiglia, amici.
Sono comunione e felicità, condivisione.
E allora la cerco nella mia valigia di cartone.
Trovata! (E' sempre lì.)
La mia maschera opalescente, vuota e innoqua.
Due soli fori per gli occhi.
E con un pennarello nero disegno il sorriso migliore che posso.
Nasconde il visaggio, lo difende inutilmente.
Devi essere felice, cazzo, è Natale.
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