Noi abbiamo un angelo dentro.
Con ali, sempre richiuse verso il basso, grigio blu.
Come le lacrime che non versiamo più.
 
Un essere celato e avvolto
dai mille pensieri e le mille domande.
Sensibile più di un infante.
 
Un spirito non oscuro no,
non spregevole, non maledetto.
E' appartato, e scruta alla cerca di qualcosa.
 
Scosta spesso le persone, le smuove delicatamente.
Ci consiglia e, ora ci aiuta, ora ci flette.
Vive di noi.
 
Abbiamo quel sapore sul cuore.
Quello che, è proprio, di ciò che non siamo.
Di ciò che crediamo di essere.
 
Intingiamo pagine, con violenza e amore, con quesiti e repliche.
Ma chi le comprende poi, davvero?
Chi riesce a divellere quell'inchiostro così spesso.
 
Solo quelli che hanno questo cherubino nello sguardo.
Dal nostro giorno natale, da e per sempre.
Cicatrici, che nessuno potrà mai leccare.
 
Quelli come te, quelli come me.
Hanno un angelo che è uno specchio l'uno dell'altro.
Hanno un odore, unico.
 
Che si propaga et aderisce.
 
Non importa quanto spazio deve percorrere, quando trova.
Quest'angelo arriva spalanca l'alia, toccando, sfiora e graffia e prende e da.
Mischiandosi in un turbinare lento, s'appriopria e diventa.
 
In quei colori che tanto abbiamo imparato a riconoscere.
Talmente simili che non bisogna nemmeno vederli... per confonderli.
Quelle stanze di cui conosciamo a memoria persino la polvere.
 
Quel suono, che solo la solitudine e l'uggia e la passione
che tanto odiamo e amiamo,
sanno emettere.
 
Eppure, Valentina, siamo vivi.
E la vita sa essere meravigliosa, nonostante tutto.
Me lo disse il mare d'inverno e io, ora, ho fede in questo.
 
Tu sei, il riflesso di ciò che ascolto di me.
 
Bonne nuit, amica mia trovata,
e placa e domina quell'angelo,
che ti ama e ti può ascoltare, lasciati trasportare 
 
dal tuo dono.