Ti cerco sotto le mie unghie.
Ti osservo in uno specchio oramai scheggiato.
Ti annuso in queste stanze che, non parlano più.
Ma il tempo scorre, e io lo percepisco, rarefatto.
Cade a terra la mia penna, troppo pesante.
Troppo carica, di troppe parole.
Ma poi trovo in me quella nota stonata.
Quella musica che mi trascende e inventa.
Quella sinfonia che è solo
Il tuo viso