Fuori, forse anche.
Questo silenzio sottile e delicato.
Nel mio mausoleo che son'io.
Il silenzio è un foglio che non viene
e non verrà scritto, mai.
Un foglio che rimarrà intonso.
Vergineo nella sua struttura.
Un foglio che tu vedrai per sempre.
E nessuno noterà o leggerà mai.
Una carta su cui tu leggerai, invece.
Leggerai, ogni cosa.
Ma, solo, tu.
Questa "vita" m'ha dato molto,
e tolto tutto.
E io non riesco a tenere nulla.
Il tutto e il nulla che diventano me
in un eterno, continuo istante.
Su quel foglio dove l'oblio tesse la sua sinfonia.
Dove il chiasso messe il mio fiato.
Una vita, immane, senza nulla.
Per lui, sto piangendo, sì.
Come per te.
Le ingollo tutte, tutte.
Che smussino gli scogli che trovano.
Dentro il mio guscio, di molle umano.
Che ritornino nell'oceano che le ha prodotte,
queste piccole onde umide d'argento e cobalto.
Anche se,
talune
le lascio fuggire.