Lascia sciogliere il grano oro, lascia che il pigmento della terra torni a se stessa.
Nella tua livrea, colorando.
Lascia che il sapore della vita ti ridia la tua sostanza.
Il tuo odore.
Bevendo dal tutto.
Dove il sogno e il cuore s'intrecciano e si confondono perfetti.
Là saprai di esserti restituita a te, e rinverrai le piume tue argentee.
Là noterai rami spalancati, e forgiati per accogliere il riposo tuo.
Là scoverai fiori, addobbati per il desco tuo.
Là ravviserai te, pulcra come da sempre.
Rigogliosa e verdeggiante, estiva sebbene autunnale.
Oh Astro ora falcato ora pieno,
trionfante e magnifico sempre,
porta teco un po' del tuo affetto, consiglio e soffiando, fateglielo volare negli occhi suoi.
Con opra leggera et aria sapiente.
Tu sei, eterna e saprai essere Tu.
Madre, sorella, figlia, amica, moglie, amante e amata.
In quel posto segreto, incastonato tra due Pianeti, inscrutabile.
Là, rovistando, con un ciglio stanerai in egual misura me, sanguinante indaffarato sorridente, proprio perché vivo.
Ave atque vale. a presto.