Pezzi di noi, caduti
Pezzi trovati fra le macerie
in cui risorgono torri
più imponenti
Nel caos arranchiamo
verso vie d’uscita invisibili
o come criceti
continuiamo a girare
dentro una ruota ferma
Crisalidi in attesa
Equilibri sottili
Il cerchio siamo noi;
scegliamo di restare nei pressi
o navigarvi dentro,
farne una continua spirale
Volgere lo sguardo al cielo
o alla nostra ombra
I tormenti dell’anima son necessari
Cresce,
cresce e muta
il rettile che cambia pelle
Il volo verso il bisogno apparente
Ha lasciato una mancanza;
ma nella perdita
vi è stato il ritrovamento
dell’essenziale
Il movimento è naturale
Come in una tela bianca,
i tratti dipingono
vie immaginarie
che cambiano direzione,
colore,
forma
Un continuo ricrearsi di identità,
l’occasione di rinascere ogni giorno
genitori di sé stessi
Pittori, scrittori, musici
della nostra opera
Non son rivoli di fumo i nostri sogni,
tutto è palpabile
Concretezza
Ciò che è voluto è avuto
Rabbia e confusione
crescono nell’utero
cercando via d’uscita
al di sopra di sé
finché stanche e stremate
scoprono che il momento del parto
è giunto
Non siam spartiti musicali,
ma strumenti,
ognuno diverso,
creatore modesto
di ogni propria melodia
Ninìel