La mia urgenza.
Ciò che rappresenti in questo secondo.
Diverso dagli altri,non scatta mai,
sospeso nell’aria si muove,
e gioca col tempo che passa,
inconsapevole che un giorno,prima o poi,
dovrà anche lui scoccare.
Ma questo non conta. Ciò che vuole
non è vivere a lungo.
Ora lo vedo che balla sopra la mia testa,
in realtà desidera morire,
morire il momento giusto
per dar vita ad un secondo secondo,
che mi canzonerà alle spalle
ma senza cattiveria,anzi
prezioso come un faro.
Quanti secondi sono passati,chi può
contarli? Infiniti.
Eppure so che il mio tempo si nutre non di
miliardi di secondi che scoccano,
ma di uno solo che ancora deve
scoccare:la mia urgenza.
1/3/2002