Il Blog della Poesia e Aforismi - Martin Poesie -

Son qua.
Proprio dove mi cercate.
E subito dopo ..

gioco con l’erba.
Mi diletto con la carta e la plastica sul cemento.
Rincorro mozziconi sui marciapiedi.

E poi divento, qualcosa di buffo sotto le vostre gonne lunghe.
Sfioro la vostra pelle, le vostre ginocchia nude.

E poi sono di nuovo qua.
In briciole.
Tante schegge piccole e taglienti.

Chi sono io?

Ve lo spiego (come tasselli di un puzzle infinito).

Sono un noioso lupo solitario.
Sono uno che non ha una macchina di lusso e nemmeno una grande punto.
Non passo le serate in posti chiassosi.
Non vi stupisco con addominali e tatuaggi o feste.
Non ho soldi, ma lavoro sodo e soprattutto amo il mio lavoro.
Ho un cane con cui divido tutto.
Amo discorrere con le persone, scoprirle.
Ascolto musica e guardo film, e mi piace discuterne.
Un sano ozio, quello fatto di piumoni e cuscini e abluzioni di Luna.

Non piace:
Ubriacarmi.
I posti affollati.
Il caldo.
La gente che urla per parlare.
Chi ride sguaiatamente.
Chi scappa dai problemi.
La stupidità nelle sue varie forme.
La menzogna (soprattutto).
Le vongole.

Mi piace:
Bere qualcosa parlando con musica soffusa.
Un amico sincero (quello che ti dice, se serve, che sbagli e poi ti aiuta)
Settembre e poi tutto l’autunno e la primavera.
Scrivere.
Chi, ridendo riesce a conquistarmi.
Essere innamorato.
La gentilezza e l’onestà.
La bellezza.
Lo spezzatino.

Io come ognuno di voi, ho tanti difetti poi, ma lavo i piatti.
Ho un carattere strano, e sono del cancro.
E leggo ogni giorno l’oroscopo, anche se non lo considero.
Credo ancora nell’amore eterno.
Ammetto che esista, forse.
Ed ho solo una daga, affilata e pronta, vicino al cuore.
Altre armi non ne ho.
Anche perché la delusione non te ne dà mai, al contrario le toglie.

Non credo più assolutamente nelle persone.
Ma voglio provare a credere in talune.

Oltre la trasparenza che vi paleso so essere carne e sangue.
E stasera sono di quella tristezza che tanto piace a Dio.
Quella tristezza che riempie tutto, stanze e cuori.
Quella tristezza azzurra che prende forme e odori di cose e persone che non sono ora o non più.
Che ha la consistenza tiepida della speranza.
Che suona come una chitarra blues in una notte solitaria.

Chi sono io, dite?